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Borgo San Dalmazzo – «La riapertura del tunnel del Tenda non è il traguardo, ma l’inizio di una nuova fase». Così la sindaca di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robbione, si rivolge alla cittadinanza in una lettera aperta che accompagna l’attesa riattivazione del collegamento transfrontaliero, avvenuta in forma parziale e provvisoria lo scorso venerdì 27 giugno.
Dopo anni di isolamento viario, causato dalla chiusura della storica galleria e dai ritardi nella realizzazione della nuova canna, il parziale ritorno alla normalità segna una tappa importante per l’intera valle Vermenagna, ma non risolve le criticità ancora aperte.
“Una comunità che non si arrende”
Nel suo messaggio, la sindaca ricorda il lungo percorso fatto dai cittadini e dalle istituzioni locali, spesso «tra disagi, promesse mancate e logiche calate dall’alto». Un cammino, scrive Robbione, affrontato con la forza e la dignità «di una comunità di confine che non si arrende», ma che oggi chiede con forza che si guardi oltre il simbolico taglio del nastro.
«Abbiamo il dovere – sottolinea – di non limitarci al compiacimento: la viabilità resta parziale, la ferrovia ha bisogno di investimenti, e servono servizi adeguati per chi vive e lavora in montagna». È una chiamata all’unità, quella della prima cittadina borgarina, che auspica una nuova stagione di politiche territoriali responsabili.
“Serve un nuovo approccio: al centro ci siano le persone”
Il riferimento è anche ai tanti pendolari e lavoratori transfrontalieri che in questi anni hanno dovuto fare i conti con tempi di percorrenza raddoppiati, percorsi alternativi insicuri e un crescente senso di abbandono.
Nel testo, la sindaca denuncia il mancato coinvolgimento della cittadinanza nelle fasi più delicate del progetto e chiede più attenzione, più ascolto e più risorse. La riapertura del tunnel, afferma, deve essere «un punto di partenza, non di arrivo».
Il ruolo del Comitato di Monitoraggio
La sindaca ha preso parte all’inaugurazione in qualità di componente del Comitato di Monitoraggio, l’organismo interistituzionale che ha seguito da vicino tutte le fasi dell’opera. La sua presenza, spiega, è stata anche un modo per ribadire l’importanza del presidio civico e della trasparenza su quanto accadrà da ora in avanti.
«È il momento – conclude – di rivendicare con lucidità il diritto a una mobilità sicura, sostenibile e all’altezza delle aspettative di chi ha scelto di vivere in queste valli. Il tunnel è riaperto, ma la strada è ancora lunga. Continuiamo a camminare insieme».