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Prenderà il via giovedì 5 giugno il progetto di Pet Therapy “Una zampa sul cuore”, promosso grazie alla sinergia tra Fondazione Ospedale Cuneo ETS, Azienda Ospedaliera Santa Croce e Fondazione Ospedale Cuneo ETSanimalmente, e destinato inizialmente ai pazienti del reparto di Psichiatria dell’Ospedale Carle.

L’iniziativa – finanziata da una raccolta fondi sostenuta da donatori privati – prevede 16 incontri tra giugno e dicembre, condotti dalle professioniste dell’associazione UAM Miriam Borra, Deborah Catalano e Chiara Musso, in collaborazione con i volontari AVO di Cuneo.

Obiettivi del progetto
Il percorso si propone di promuovere il benessere psico-emotivo dei pazienti attraverso la stimolazione cognitiva ed emozionale, facilitata dalla relazione con il cane. Le attività mirano a migliorare la qualità della vita dei partecipanti, contribuendo a ridurre stress, ansia e senso di solitudine, e a incentivare socializzazione, comunicazione e interazione affettiva.

Un approccio scientificamente fondato
Numerosi studi attestano i benefici degli Interventi Assistiti con Animali (IAA): gli animali, in contesti terapeutici, stimolano reazioni positive sia sul piano mentale che fisico. Riconosciuta ufficialmente in Italia dal DPCM del 28 febbraio 2003 e normata in Piemonte dalla Legge Regionale 11/2010, la Pet Therapy trova oggi crescente applicazione in ambito sanitario.

Un tassello nel percorso di umanizzazione delle cure
“Una zampa sul cuore” si inserisce nelle attività promosse dalla Fondazione per rendere l’ambiente ospedaliero più accogliente e vicino ai bisogni delle persone. Tra queste: il progetto di Musicoterapia in Terapia Intensiva Neonatale e il restyling di reparti e sale d’attesa.

Estensione futura del progetto
Dopo il debutto nel reparto SPDC di Psichiatria, il progetto verrà esteso ad altri reparti dell’Azienda Ospedaliera, tra cui Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Geriatria e Neurologia.

“Crediamo che questa iniziativa – afferma la Fondazione – possa offrire un supporto importante non solo ai pazienti psichiatrici, ma anche ai loro familiari, rafforzando l’eccellenza dell’assistenza e la centralità della persona all’interno del percorso di cura.”

Una zampa, davvero, può lasciare un’impronta profonda sul cuore.

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