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Il rinvio di un anno del divieto di utilizzo dell’urea è una decisione che tutela la sostenibilità economica delle imprese agricole e recepisce le istanze avanzate da Coldiretti, che nelle scorse settimane aveva scritto al Ministero dell’Agricoltura sollecitando un intervento. Lo sottolinea Coldiretti Cuneo commentando lo slittamento al 1° gennaio 2028 dello stop all’uso del fertilizzante, previsto nel Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria.

“Una limitazione generalizzata dell’urea – dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nadaavrebbe avuto un impatto fortemente penalizzante per il comparto agricolo, poiché introdotta senza una valutazione scientifica adeguata. Le pratiche agronomiche consolidate ne permettono già oggi un uso efficiente e responsabile, evitando sprechi e favorendone l’assorbimento da parte delle colture”.

Coldiretti, nella lettera indirizzata al Ministro Francesco Lollobrigida, aveva ribadito l’importanza di definire un quadro normativo chiaro e condiviso anche per l’impiego dei fertilizzanti organici, come il digestato da biogas. Se correttamente gestito – con iniezione diretta nel suolo, tracciabilità e dosaggi ottimizzati – il digestato rappresenta una valida alternativa all’urea, contribuendo alla riduzione delle emissioni.

Attualmente, però, l’iter per regolamentare questi fertilizzanti innovativi è fermo in attesa di ulteriori verifiche scientifiche. Da qui l’appello dell’organizzazione agricola a non adottare misure unilaterali che metterebbero a rischio gli equilibri economici del settore.

“Le nostre imprese – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo – sono già protagoniste della transizione ecologica, contribuendo agli obiettivi dell’UE per la decarbonizzazione, ad esempio attraverso lo sviluppo di filiere green come il biogas e il biometano, valorizzando le biomasse agricole e zootecniche”.


“È fondamentale – conclude Nada – sostenere e non penalizzare le aziende agricole, per non vanificare gli investimenti già fatti in tecnologie sostenibili e nella tutela della fertilità del suolo”.

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