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Le nuove tariffe al 15% sui prodotti agroalimentari italiani, senza alcuna esenzione, rischiano di costare oltre 1 miliardo di euro alla filiera del Made in Italy, con vino, pasta e comparto suinicolo tra i più colpiti. È l’allarme lanciato da Coldiretti Cuneo, a seguito dei dati del Centro Studi Divulga sull’accordo-quadro UE-USA formalizzato a fine luglio in Scozia.
Il vino sarà il settore più penalizzato, con un impatto stimato di oltre 290 milioni di euro, che potrebbe crescere in base all’andamento del dollaro. In provincia di Cuneo il comparto vitivinicolo comprende 6.500 imprese su 16.800 ettari di vigneti, con una produzione annua di quasi un milione di ettolitri, pari a circa 100 milioni di bottiglie DOC o DOCG. Nel 2024 le esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti hanno superato 1,9 miliardi di euro, di cui il 40% proveniente dalla Granda.
“È urgente ottenere l’esclusione dei prodotti agroalimentari di eccellenza dalla lista dei dazi – dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – ogni giorno di ritardo favorisce altri Paesi in un mercato storicamente italiano. La Commissione UE deve dimostrare che proteggere vino e alcolici è una priorità per tutta l’Europa”.
Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo, aggiunge: “Non è accettabile che l’agroalimentare continui a essere il più penalizzato. Serve tutela della qualità e della sicurezza alimentare senza passi indietro, mentre le risorse europee per l’agricoltura vengono ridotte”.
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