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All’ospedale di Verduno la chirurgia senologica compie un passo avanti decisivo, con interventi di mastectomia endoscopica mini-invasiva che consentono di curare i tumori al seno senza cicatrici evidenti e con una ricostruzione immediata. Una novità che ha già cambiato la vita di pazienti come Alice (nome di fantasia), 27 anni: «Dopo la diagnosi ho avuto paura. Ma l’équipe ha saputo rassicurarmi. Ora sto bene, e riesco ancora a sentirmi donna».

Alice è portatrice della mutazione genetica BRCA1 e ha affrontato un intervento bilaterale per curare un tumore e prevenire possibili recidive. È stata operata con la tecnica “nipple sparing” (che conserva il capezzolo) e una ricostruzione immediata con protesi, attraverso accessi nascosti e mini-invasivi.

«Garantiamo efficacia oncologica e un risultato estetico ottimale», spiega Raffaele Seghesio, chirurgo senologo dell’Asl CN2.
«Usiamo matrici che proteggono la protesi e riducono il dolore post-operatorio», aggiunge Fausto Cella, responsabile della Chirurgia Plastica.

A Verduno, la mastectomia endoscopica è ormai parte dell’attività ordinaria, senza costi aggiuntivi per il sistema sanitario e con tempi di attesa contenuti. Il risultato è frutto di una sinergia tra più reparti, come sottolinea Stefano Berti, direttore della Chirurgia Generale: «Ogni volta che possiamo, scegliamo la via meno invasiva, a beneficio delle pazienti».

Grande soddisfazione anche da parte del direttore sanitario Luca Burroni e dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, che definisce questo approccio «un esempio di sanità che cura le persone e non solo la malattia, con attenzione anche alla sfera emotiva e alla qualità della vita».

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