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Dopo anni di attesa, ritardi, disillusioni e battaglie, oggi – 27 giugno 2025 – si celebra la tanto attesa riapertura del tunnel del Colle di Tenda. Non è la fine del viaggio, ma forse il punto da cui ricominciare.

Alle 12 in punto di domani si potrà tornare a transitare nella galleria, anche se solo in maniera parziale. Il nuovo tunnel aprirà a senso unico alternato: nei weekend si viaggerà dalle 6 alle 21, nei giorni feriali a fasce orarie. Ancora lontani da una piena funzionalità, ma il passaggio c’è. E c’è soprattutto la data, quella che nessuno poteva più permettersi di spostare.

Politica, emozioni e qualche proposta

Dal palco, nel cuore delle celebrazioni, tanti ringraziamenti e qualche frecciata costruttiva. Il sindaco di Limone Piemonte, tra un “grazie” e l’altro, lancia una proposta destinata a far discutere: “Rendiamo la nuova canna a doppio senso e limitiamoci a mettere in sicurezza la vecchia. Così risparmiamo i 130 milioni che servirebbero per aprirla”.

Un’idea che guarda alla concretezza, nel giorno in cui Anas – tramite l’amministratore delegato – ricorda l’enorme lavoro tecnico e organizzativo affrontato, tra ostacoli e ripartenze. Presenti anche i presidenti di Piemonte e Liguria e i ministri dei trasporti di Italia e Francia. E proprio il francese Philippe Tabarot ha chiuso il suo intervento con una frase in italiano che dice tutto: “Era ora!”.

Salvini: "Un piccolo mattone per costruire la pace"

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha ringraziato le maestranze, i territori e Santa Barbara, patrona dei minatori, che veglia simbolicamente sull’ingresso della galleria: “La buona politica, se lavora, porta risultati. Costruire tunnel e gallerie è il nostro piccolo mattone per costruire la pace”.

Poi il momento solenne della benedizione affidata al vescovo di Cuneo, monsignor Piero Delbosco, e infine il simbolico taglio del nastro.

Un’apertura tra ritardi, tensioni e una lunga attesa

Non è una riapertura piena e definitiva, e gli applausi non cancellano le tensioni, nemmeno quelle di oggi. L’esercitazione di sicurezza prevista per la giornata rimanderà il primo passaggio veicolare alle 12, rendendo simbolica ma non operativa l’inaugurazione.

Restano i ritardi, i costi aumentati, e il ricordo del baratro scavato dalla tempesta Alex il 2 ottobre 2020, che distrusse il collegamento sul lato francese. Da allora, quasi cinque anni di isolamento per la valle Vermenagna, la valle Roya e parte dell’Imperiese.

Il cantiere, l’interdittiva, il rischio blocco

Il cantiere ha affrontato ostacoli di ogni genere, fino al rischio paralisi nel 2024, quando la Cogefa Spa, parte del Consorzio Edilmaco titolare dell’appalto, venne colpita da un’interdittiva antimafia. A fine ottobre, però, la notizia attesa: i lavori possono proseguire. Ed è anche grazie a quella svolta se oggi si è potuto tagliare il nastro.

La strada non è finita. Ma oggi si cammina

È una riapertura con molti “ma”, come è giusto ricordare. Ma è anche un ritorno alla vita per un collegamento fondamentale tra due paesi, due vallate, due popoli. Non si poteva rinviare oltre. E oggi, tra sorrisi forzati e reali, si è scelta una parola semplice e potente: ripartire.

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