Condividi:

È di nuovo a processo il professore assolto poche settimane fa per aver morso uno studente durante una lezione all’Itis “Arimondi-Eula” di Racconigi. Stavolta le accuse riguardano presunti comportamenti persecutori nei confronti di una vicina di casa, un’infermiera trentenne, all’epoca dei fatti residente nello stesso stabile dell’uomo a Savigliano.

Secondo la denuncia, i primi episodi sarebbero iniziati con un biglietto lasciato davanti alla porta dell’infermiera, contenente frasi sconnesse e allusioni offensive. Nella stessa serata, un messaggio simile sarebbe arrivato anche tramite un account anonimo su Facebook. La donna avrebbe cominciato a sospettare del vicino, notando atteggiamenti sempre più inquietanti: pedinamenti, campanelli suonati senza motivo, urla e frasi incomprensibili gridate nel vuoto.

In aula la testimone ha raccontato di essere stata costretta a cambiare casa per il disagio crescente. L’origine dell’astio non è chiara, ma l’uomo – secondo quanto emerso – avrebbe manifestato rabbia nei confronti del sistema sanitario, lamentando difficoltà nell’accesso alle cure. Il fatto che la donna fosse un’infermiera potrebbe aver scatenato le sue reazioni.

Il professore, che dopo l’episodio del morso era stato rimosso dal suo incarico e successivamente trasferito in un altro istituto della provincia, dovrà ora rispondere di queste nuove accuse davanti al giudice. Nel precedente processo era stato assolto per legittima difesa.

Tutti gli articoli