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Una cerimonia intensa e carica di significato ha unito ieri, ad Agnone, due comunità distanti ma vicine nei valori: Agnone (IS) e Borgo San Dalmazzo (CN) hanno ufficialmente siglato un patto di gemellaggio nel nome di don Raimondo Viale, sacerdote antifascista e “Giusto tra le Nazioni”.
Don Viale, confinato dal regime fascista ad Agnone per le sue omelie contro la guerra, divenne poi protagonista a Borgo San Dalmazzo dove, rischiando la vita, aiutò decine di ebrei a sfuggire alle persecuzioni.
La firma del gemellaggio è avvenuta nella Sala Consiliare del Comune di Agnone, alla presenza dei sindaci Daniele Saia e Roberta Robbione, insieme a rappresentanti dell’ANPI regionale e nazionale. Un gesto simbolico ma concreto, che sancisce un impegno comune per promuovere la memoria, la solidarietà e la pace.
Dopo la firma, la comunità si è raccolta in Largo Don Raimondo Viale per l’inaugurazione di una targa commemorativa, a ricordo del sacerdote che con il suo esempio ha insegnato a “restare umani” anche nei momenti più bui della storia.
«Don Viale è un punto di riferimento morale per entrambe le nostre comunità – hanno dichiarato i sindaci –. Onorarlo oggi significa impegnarci a trasmettere la sua eredità alle nuove generazioni».
Nel corso dell’evento, Borgo San Dalmazzo ha donato ad Agnone un ritratto di Don Viale, realizzato dalla pittrice Monica Sepe, e copie del catalogo del progetto didattico “Don Raimondo Viale e gli anelli forti”, realizzato in collaborazione con il Comune di Cuneo.
Il gemellaggio prevede anche un gesto simbolico: ogni anno, il 6 marzo, Giornata dei Giusti, le campane delle due città suoneranno insieme, come memoria viva di chi ha lottato per i diritti umani e contro ogni forma di oppressione.
Un ponte tra passato e futuro, un messaggio potente di resistenza civile, umanità e giustizia.
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