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L’estate siccitosa che ha colpito molte zone alpine del Cuneese sta creando seri problemi ai malgari, costretti a valutare un rientro anticipato dagli alpeggi per mancanza di erba e acqua per gli animali. Un ritorno precoce però rischierebbe di compromettere l’accesso ai premi PAC e agli interventi CSR.
Per questo, Confagricoltura Cuneo ha avviato un confronto con i malgari ancora in quota, per valutare insieme alla Regione una possibile deroga, evitando penalizzazioni sui contributi comunitari.
“Potrebbe essere opportuno un intervento simile a quello già concesso ai bovini piemontesi non vaccinati per Dermatite nodulare contagiosa – spiega il presidente Enrico Allasia – per riconoscere cause di forza maggiore e autorizzare il rientro anticipato delle mandrie”.
La carenza idrica rende infatti la permanenza in quota non più compatibile con il benessere animale. Gli allevatori confermano: Diego Mustat (Elva) sottolinea che l’erba è secca e marcisce subito, mentre Andrea Lando (Prazzo) segnala la scarsità di acqua nelle sorgenti più alte. Entrambi prevedono di riportare gli animali a valle entro fine settembre, chiedendo una deroga per non perdere i contributi PAC e CSR.
Confagricoltura Cuneo discuterà di questi problemi e delle possibili soluzioni durante “Caluma el vache”, l’evento che celebra la chiusura della stagione in quota, in programma giovedì 25 settembre a Limone Piemonte.
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