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Martedì 17 giugno alle ore 18.30, nella sala “Mosca” del Conservatorio Ghedini di Cuneo (via Roma 19), il celebre violinista russo Vadim Tchijik sarà protagonista di un atteso concerto cameristico accanto al pianista Francesco Cipolletta, docente dell’istituto cuneese.

Il programma, raffinato e denso di suggestioni, attraversa un ampio arco storico e stilistico:
- la Sonata op. 45 n. 3 di Edvard Grieg,
- la Sonata op. 108 n. 3 di Johannes Brahms,
- le 6 Danze popolari rumene di Béla Bartók.

L’appuntamento, inserito nella Stagione Artistica del Conservatorio Ghedini, è a partecipazione libera ma con prenotazione consigliata sul sito www.conservatoriocuneo.it a partire da martedì 10 giugno.

Un viaggio musicale tra romanticismo e modernismo

Il concerto offrirà al pubblico un percorso affascinante attraverso la musica per violino e pianoforte tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento:
- La Sonata n. 3 di Grieg (1886-87), culmine della produzione cameristica del compositore norvegese, riecheggia i paesaggi e il lirismo nordico.
- La Sonata n. 3 di Brahms (1886-88), composta a Meiringen e dedicata a Hans von Bülow, è un’opera matura, ricca di pathos e virtuosismo.
- Le Danze popolari rumene di Bartók (1915), nella versione per violino e pianoforte dello stesso autore, testimoniano la vitalità della musica popolare e l’approccio modernista dell’autore ungherese.

Vadim Tchijik: talento, prestigio e passione

Nato nel 1975, Vadim Tchijik ha debuttato in concerto a soli otto anni. Vincitore di alcuni tra i più prestigiosi concorsi internazionali – Paganini a Genova, Tchaikovsky a Mosca, Lipizer a Gorizia – si è affermato come interprete tra i più completi del panorama violinistico internazionale. Apprezzato per la versatilità e la profondità interpretativa, è regolarmente ospite di importanti festival e le sue esecuzioni sono trasmesse da media internazionali.

Tchijik è direttore artistico di diversi festival musicali in Francia e docente di violino presso l’Ecole Normale de Musique di Parigi. Tiene masterclass in Europa, Sud America e Asia, e suona un prezioso violino di Ferdinando Gagliano costruito a Napoli nel 1775.

Il concerto rappresenta un’opportunità unica per ascoltare un musicista di caratura internazionale in un contesto intimo e accogliente come la sala del Conservatorio Ghedini, sempre più centro nevralgico della cultura musicale cuneese.

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