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Si è svolto la settimana scorsa, presso l’Auditorium di Spazio Varco, il secondo appuntamento del percorso partecipativo “Stati generali dell’abitare”, promosso dal Comune di Cuneo. Un’iniziativa strategica che mira a costruire, in maniera condivisa, un nuovo modello abitativo cittadino, capace di rispondere ai bisogni emergenti e rafforzare il sistema di welfare locale.
Oltre sessanta i partecipanti: rappresentanti di enti pubblici, istituzioni, terzo settore, inquilini e proprietari hanno lavorato in quattro gruppi tematici, affrontando nodi cruciali come l’accessibilità al mercato della casa, il miglioramento dell’offerta pubblica, le nuove emergenze e povertà abitative, e modelli innovativi per abitare.
«Cuneo vive una situazione complessa: da un lato l’emergenza abitativa, dall’altro numerosi alloggi disponibili – ha spiegato la sindaca Patrizia Manassero –. Non esiste una risposta unica, ma dobbiamo costruire soluzioni su misura per la nostra realtà, puntando sulla fiducia reciproca e su un lavoro collettivo».
Tra i principali problemi emersi:
- la difficoltà di incontro tra domanda e offerta abitativa, spesso penalizzata da redditi fragili o non dimostrabili;
- il timore dei proprietari di subire danni agli alloggi, che contribuisce al 20% di case sfitte;
- la scarsa fiducia reciproca nel sistema locativo, con solo il 29% delle famiglie in affitto e il 60% degli alloggi non utilizzati come residenza principale;
- la carenza di strumenti di garanzia e accompagnamento, sia per proprietari sia per locatari;
- la necessità di rafforzare il ruolo delle Aslo (agenzie per la locazione sociale);
- la mancata corrispondenza tra i nuovi bisogni (single, giovani coppie, migranti, lavoratori temporanei) e le abitazioni disponibili.
L’edilizia residenziale pubblica, con circa 800 alloggi occupati da 1.700 persone, copre oggi solo il 3% dei residenti. Nonostante il patrimonio sia per il 95% utilizzabile, le richieste di assegnazione superano le 500.
Significativi anche i dati sul disagio abitativo: 306 famiglie in difficoltà economica, 35 in soluzioni emergenziali, 17 richieste per morosità incolpevole, mentre l’82% delle richieste di sostegno viene accolto.
Il percorso continuerà fino a novembre 2025, con nuovi incontri e tavoli di lavoro. L’obiettivo è stringere alleanze tra pubblico e privato, e dare forma a un sistema dell’abitare che sia davvero inclusivo, sostenibile e in grado di rispondere alle sfide del presente e del futuro.