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È in corso un maxi intervento di lotta biologica alla cimice asiatica nel territorio di Cuneo e zone limitrofe, che coinvolge ben 90 aziende agricole distribuite tra Cebano, Monregalese, Fossanese, Saluzzese, Braidese e Albese. Nelle ultime due settimane sono stati rilasciati in campo 96.500 esemplari di insetti utili, senza l’impiego di prodotti fitosanitari, per contrastare in modo naturale la diffusione di questo insetto infestante.
L’operazione, la più rilevante a livello nazionale nel settore, è promossa da Coldiretti Cuneo in collaborazione con il DISAFA dell’Università di Torino. Il metodo adottato prevede il monitoraggio della cimice asiatica e il rilascio dell’Anastatus bifasciatus, insetto antagonista autoctono che attacca le uova della cimice, contribuendo a ristabilire l’equilibrio ecologico compromesso dall’introduzione dell’insetto originario dell’Estremo Oriente.
Dal 2019, grazie a questo approccio biologico, il livello di danno agricolo causato dalla cimice asiatica – noto come cimiciato – è sceso drasticamente: nelle zone più colpite, dove nel 2018-2019 si registravano picchi del 90%, ora si è stabilizzato attorno al 4%, livello paragonabile a quello pre-invasione.
«La collaborazione delle imprese agricole è fondamentale per il successo del progetto – spiega Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – e la consulenza professionale dei nostri tecnici è indispensabile per guidare le operazioni di rilascio e salvaguardare la qualità delle produzioni del nostro territorio».
Anche per il 2025 l’iniziativa ha potuto contare sul finanziamento della Camera di Commercio di Cuneo, a sostegno del lavoro dei tecnici Coldiretti impegnati in campo.
«Grazie alla ricerca e alla sinergia con gli enti locali – sottolinea Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo – offriamo soluzioni concrete per tutelare il reddito degli agricoltori e garantire ai consumatori prodotti sani e di qualità».
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