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«La guerra distrugge il presente e avvelena il futuro. Fame e malnutrizione non possono diventare armi», ha dichiarato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, inaugurando a Bra l’edizione 2025 di Cheese, la più grande manifestazione internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo.
Sin dall’apertura, l’evento ha intrecciato la celebrazione delle tradizioni casearie con una riflessione sul Medio Oriente e sulla Palestina, riaffermando il diritto al cibo come diritto universale.
Nel corso della giornata sono stati presentati i progetti del Monastero di Cremisan, che produce vino tra mille difficoltà lungo il muro che separa Betlemme dalla Cisgiordania, e quello della Scuola Juzoor, che punta a costruire e ristrutturare istituti scolastici e a fornire supporto psicosociale a studenti e insegnanti.
Ospite d’eccezione la cuoca e divulgatrice Fidaa Abuhamdiya, che ha raccontato come la cucina palestinese rappresenti un atto di resistenza culturale: «Cucinare un piatto tradizionale o raccogliere lo zaatar significa non dimenticare la propria terra, è un modo per custodire memoria e identità».
«Slow Food continuerà a ribadire che il cibo deve essere strumento di pace e benessere, mai di guerra», ha sottolineato la presidente Barbara Nappini, annunciando l’adesione alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi del 12 ottobre.
Cheese 2025 è promosso da Slow Food e Città di Bra, con il sostegno di Regione Piemonte, Ministeri competenti e numerosi partner istituzionali e privati.
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