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È partita in Piemonte la raccolta delle mele, con la varietà Early Crunch a inaugurare la stagione, seguita a metà agosto dal gruppo Gala, il più coltivato in regione. Coldiretti Cuneo annuncia una produzione stimata di 230.000 tonnellate, con frutti di ottima qualità organolettica: dolci, croccanti e aromatici.

Il Piemonte si conferma la seconda regione produttrice italiana, con oltre 6.800 ettari coltivati da 2.800 aziende, l’86% nella provincia di Cuneo. Qui la coltivazione del melo si distingue anche per la forte adesione all’agricoltura integrata e biologica, che rappresenta circa il 19% della superficie.

A Saluzzo, Coldiretti ha dato il via ufficiale alla campagna con un evento presso l’azienda agricola Rolando Mauro, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni. Nell’occasione è stato presentato un dossier completo sulla melicoltura regionale, che rappresenta il 41% della produzione frutticola piemontese.

Ogni anno il settore attiva 200.000 giornate lavorative e coinvolge circa 11.000 stagionali, prevalentemente extracomunitari provenienti da Africa subsahariana e Albania. Le aziende agricole del Saluzzese, cuore del distretto frutticolo, garantiscono ospitalità e accoglienza diretta, elemento distintivo di un settore che produce 110 milioni di euro di valore agricolo lordo e un indotto stimato in 220 milioni.

Tuttavia, Coldiretti lancia l’allarme su remunerazioni troppo basse, ritardi nei pagamenti e scarsa attrattività per i giovani imprenditori. «Senza interventi strutturali, il rischio è il rallentamento del ricambio generazionale» avverte il vicepresidente Ivo Migliore.

Da Coldiretti l’appello: più promozione, più aggregazione commerciale, origine in etichetta anche nei trasformati e equa remunerazione per i produttori, affinché il comparto melicolo piemontese possa continuare a crescere ed essere competitivo anche sui mercati esteri, dove è destinato l’80% del prodotto fresco.

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